La famiglia Gioco è anima del 12 Apostoli dal 1921. Prima con Antonio, portiere di un albergo della città che rileva il locale grazie all’amico Arnoldo Mondadori, trasformando quella che era una taverna già dal 1750 in ristorante vero e proprio con l’aiuto della moglie Rosella ai fornelli. Poi con Giorgio, pioniere della ristorazione del dopoguerra, che balza agli onori delle cronache gastronomiche mondiali per il carattere carismatico con cui avvolge il locale diventato negli anni 60/70 simbolo della città di Verona nel mondo internazionale del viaggio. A tavola siedono scrittori, attori, musicisti, scultori, pittori, filosofi, statisti e capitani d’industria; in cucina la moglie Jole e le prime due stelle Michelin italiane.
Poi ancora un Antonio, figlio di Giorgio, che traghetta negli anni ottanta il ristorante fuori dalle acque tempestose della nouvelle cuisine, dedicandosi a dare voce al territorio attraverso importanti imprese culturali come ad esempio il famoso Premio letterario 12 Apostoli. Ora Filippo, sostenuto da mamma Simonetta, assicura nuova prospettiva a un luogo che definisce locale storico di uso contemporaneo.
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